“Il combustibile nucleare dovrà essere importato, come avviene per il petrolio, il gas e il carbone. Inoltre, il combustibile nucleare è in via di esaurimento: ci sono riserve solo per pochi decenni. Quindi non conviene investire nel nucleare”
La realtà:
A parità di energia elettrica prodotta, il combustibile nucleare costa 4 volte meno del carbone, 6 volte meno del gas e 10 volte meno del petrolio.
· Il costo del combustibile nucleare incide solo per il 15% sul costo del kWh prodotto (il costo dell’uranio solo per il 5%). Il resto è dato dai costo di impianto e di esercizio, che non sono esborsi verso l’estero, ma investimenti fatti in sede nazionale.
· Al contrario, il costo del combustibile incide su l costo di produzione del kWh per il 40% negli impianti a carbone e per il 70% negli impianti a gas.
· A livello mondiale, la quantità di uranio estraibile dalle miniere a costi inferiori a 130 $/kg è stimata in circa 5,5 milioni di tonnellate, mentre l’uranio estraibile a costi di poco superiori è stimato in circa 10,5 milioni di tonnellate.
· Al tasso attuale di utilizzo, e con i reattori dell’attuale generazione, queste risorse sono sufficienti per circa 250 anni, molto più della durata residua dei combustibili fossili.
· Oltre alle risorse minerarie, l’acqua degli oceani contiene 4,5 miliardi di tonnellate di uranio, che attualmente in Giappone viene estratto con processi sperimentali ad un costo di circa 220 $/kg.
· L’entrata in funzione dei reattori veloci della quarta generazione (previsto intorno al 2040) consentirà di utilizzare meglio l’uranio esistente (utilizzo dell’uranio-238) e di moltiplicare la durata delle risorse minerarie esistenti di un fattore 60.
· I reattori del futuro potranno inoltre utilizzare come combustibile il torio, che sulla Terra è tre volte più abbondante dell’uranio.
· Le risorse di combustibile nucleare sono quindi praticamente infinite: la mancanza di combustibile nucleare non sarà mai un problema.