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IL COMBUSTIBILE NUCLEARE E I MATERIALI RADIOATTIVI

29 Settembre 2017 da introw

L’edizione 2006 del “Red Book”, pubblicato in collaborazione da ONU-IAEA e OCSE-NEA, che costituisce la pubblicazione di riferimento a livello internazionale sulle riserve di uranio, indica che le risorse uranifere estraibili a costi non superiori a 130 $/kg (risorse commerciali) attualmente accertate a livello mondiale ammontano a 4,7 milioni di tonnellate, mentre le risorse estraibili a costi di poco superiori a 130 $/kg sono stimate in 9,7 milioni di tonnellate.

Al tasso attuale di utilizzazione (il fabbisogno mondiale di uranio nel 2006 è stato di 66.529 tonnellate) e senza utilizzare i materiali in giacenza, le risorse minerarie commerciali (estraibili a costi non superiori a 130 $/kg) basterebbero per 70 anni e quelle totali per 220 anni. Occorre tuttavia considerare che esistono attualmente in giacenza uranio depleto, uranio ad alto arricchimento e plutonio in grado di alimentare per 20 anni il funzionamento dei reattori attualmente in esercizio (attraverso l’uso di combustibili a ossidi misti di uranio e plutonio). Utilizzando le risorse minerarie esistenti e i materiali in giacenza la durata delle risorse all’attuale tasso di utilizzazione è dunque quantificabile in circa 240 anni.

Un prolungamento sostanziale della durata delle risorse è legato alla prossima introduzione (2030) dei reattori della quarta generazione. I reattori a spettro neutronico termico attualmente in funzione nel mondo utilizzano infatti come combustibile l’uranio-235, che rappresenta solo lo 0,7% dell’uranio naturale. L’entrata in funzione dei reattori a spettro neutronico veloce basati sulla fissione dell’uranio-238 (la cui tecnologia è stata già sviluppata negli anni Ottanta con il reattore Superphénix e che costituiscono il principale riferimento per lo sviluppo dei nuovi reattori di quarta generazione) avrà l’effetto di consentire lo sfruttamento dell’uranio-238 (99,3% dell’uranio naturale) moltiplicando teoricamente per un fattore 60 la durata delle riserve di uranio accertate.

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RUOLO DELL’ENERGIA NUCLEARE

22 Settembre 2017 da introw

2.1.1 L’energia nucleare nel mondo

L’energia nucleare riveste nei paesi industrializzati un ruolo fondamentale nel soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica in condizioni di sostenibilità economica e ambientale.
Attualmente (dati IAEA al 30.05.2008) nel mondo ci sono 439 reattori in funzione in 32 paesi, 36 reattori in costruzione in 14 paesi (tra cui 11 in Europa), 93 reattori in progetto in 14 paesi e 218 reattori in opzione in 23 paesi.

Situazione mondiale dell’energia nucleare al 30.05.2008 (fonte: ONU-IAEA, 2008).

La maggior parte dei paesi industriali continua a ricavare dal nucleare quote consistenti della produzione elettrica. Il contributo nucleare alla produzione elettrica è stato nel 2007 del 33% in Europa (dove il nucleare è la prima fonte di produzione, davanti al carbone), del 24% nei paesi dell’OCSE (l’organizzazione della quale fanno parte i 27 paesi più industrializzati del mondo) e del 16% a livello mondiale.

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EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA NUCLEARE

22 Settembre 2017 da introw

2.6.1 L’evoluzione storica

L’evoluzione della tecnologia nucleare ha portato al succedersi di diverse generazioni di impianti nucleari.

Le centrali nucleari della prima generazione sono sorte tra la fine anni Cinquanta e l’inizio anni Sessanta. Si tratta in genere di prototipi caratterizzati da una potenza ridotta (200 MWe) e da caratteristiche di sicurezza ampiamente superate dalle concezioni successive. Per questo hanno subito nei decenni numerosi interventi di adeguamento alle norme di sicurezza più recenti. Esempi di centrali della prima generazione sono dati in Italia dalle centrali di Trino (Vercelli), Borgo Sabotino (LT) e Garigliano (Sessa Aurunca, CE), equipaggiate rispettivamente con un reattore PWR Westinghouse, un reattore GCR Magnox e un reattore BWR General Electric.

Le centrali della seconda generazione hanno dato luogo al “boom” nucleare degli anni Settanta e Ottanta. Si tratta di impianti evoluti caratterizzati da una potenza di 600 – 1.000 MWe.
Le caratteristiche di sicurezza sono fondate sull’analisi probabilistica sviluppata all’inizio degli anni Settanta.
Anche queste centrali hanno subito nel corso degli anni interventi di adeguamento alle norme di sicurezza più recenti.
Un esempio di centrale della seconda generazione è dato dalla centrale italiana di Caorso (PC), equipaggiata con un reattore BWR General Electric.

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Bufala N°9

22 Settembre 2017 da introw

“Il nucleare fornisce solo il 6% dell’energia prodotta nel mondo. Quindi si può tranquillamente farne a meno”

LA REALTÀ

· Si può eliminare l’insulina perché rappresenta solo l’1% dei farmaci utilizzati nel mondo?

· Si può eliminare l’idroelettrico perché fornisce solo il 2,2% dell’energia prodotta nel mondo?

· Il nucleare serve per produrre energia elettrica: va quindi considerato il suo contributo alla produzione di energia elettrica.

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Bufala N° 8

22 Settembre 2017 da introw

“La scelta nucleare del governo è anacronistica. Dopo il disastro di Chernobyl il nucleare è stato abbandonato in tutto il mondo. Nei paesi occidentali non si costruiscono più centrali nucleari dagli anni Ottanta. In Europa sono in costruzione solo due reattori; negli USA nessuno”

LA REALTÀ

· Il rallentamento nella costruzione di nuovi impianti nucleari è dovuto al fatto che i paesi occidentali hanno completato negli anni Ottanta i propri programmi di costruzione e non hanno ritenuto necessario (fino al 2004) realizzare nuovi impianti, potendo già contare su una componente nucleare significativa.

· Nonostante la conclusione dei programmi di costruzione, dal disastro di Chernobyl (1986) ad oggi la potenza elettronucleare installata nel mondo è aumentata del 48%.

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